giovedì 13 dicembre 2007

Last day in Japan



13 Dicembre 2007

Appena finito di preparare la valigia, fra poche ore si torna in Italy!

Questi due mesi in Japan son stati veramente eccezionali.

Dal punto di vista lavorativo tutto alla grande.

I rapporti con colleghi, e japponesi in genere, è stato spettacolare.

Sempre molto cordiali, sorridenti e disponibili.

Qui tutto è molto preciso e ordinato, nulla è lasciato al caso.

E’ davvero molto facile inserirsi e abituarsi allo stile di lavoro ma anche di vita.


Il cibo è stata un’altra grande sorpresa.

Come vi dicevo, sempre ottimo.

Al goodbye party ho persino mangiato sashimi, cioè pesce crudo, senza nemmeno la palletta di riso ad accompagnarlo come nel caso del sushi.





Prima di partire avrei potuto scommetterci qualunque cifra che non sarebbe mai successo.


Durante i weekend devo dire che siam anche riusciti a fare qualche bel giretto.

La gita al monte Fuji rimane forse la migliore.

Tuttavia ci son piaciuti moltissimo anche i templi di Kyoto, il mare di Shimoda, il buddha di Kamakura, il santuario di Nikko, il villaggio di case antiche in mezzo alle Alpi Japponesi, il paese di pescatori nella penisola sul mar del Giappone, e per non parlare poi dei circa dieci diversi quartieri di Tokyo..

Effettivamente quando alla cena ci han chiesto di elencare tutti i posti visitati, quasi nessuno dei nostri colleghi locali li aveva visti tutti:)


Ottima gente, ottimo cibo, ottimi posti, tutto perfetto?

Ok, forse potrei esser stato un po’ eccessivo nei giudizi.

Sicuramente vivendo qui tutto l’anno, in una città di 12mln di persone come Tokyo, magari in un appartamento di 18 mq, il giudizio cambierebbe.

Tuttavia, almeno come vacanza o breve soggiorno di lavoro, mi sento di consigliarlo alla grandissima!


E così, come il mio stay nel paese del sol levante, anche il caro blog CJapan ha raggiunto l’ultima puntata.

E’ stata una bella esperienza anche questa.

Mi ha consentito di rimanere più vicino a tutti voi, di raccontare le nostre avventure e anche di divertirmi nel scrivere qualche piccola stupidatina ogni tanto.

Ho cercato di raccontare il Japan sia dal punto di vista turistico che di stile di vita.

Prima di partire non sapevo nulla di questi posti, e dai commenti mi è sembrato di capire non fossi l’unico.


Spero di esser riuscito a farvi conoscere un po’ questa gente e questi posti e la cultura e la tradizione che li caratterizza.

Ringrazio tutti per la partecipazione attiva, soprattutto gli eroi che son riusciti nell’impresa di seguirne tutte le puntate.

Patty, ora alla mattina in ufficio sarai costretta a prolungare la pausa caffè per recuperare i 5 minuti che passavi sul blog:)


Son contento anche che abbiate scoperto in me questa vena artistica.

Ed anche il mio lato romantico, come per le foto dal monte Fuji.

A ribadire il concetto, prima di chiudere, vi mostrerò quindi un ultima foto.


Ad alcuni l’ho già accennata, ma questa rappresenta LA vera sorpresa del Japan.

Ci sono tantissime cose diverse dall’Italia, ma una in particolare lascia senza parole.

..Il bagno!



E’ incredibile.

E questo della foto sotto è anche uno dei piu’ semplici.





Il pulsantone azzurro aziona un braccetto meccanico con all'estremità uno spruzzino che si va a posizionare al centro della tazza, poco sopra il livello dell'acqua.

A quel punto esce un getto d'acqua, anche discretamente potente, che, con precisione chirurgica centra perfettamente il buchetto del sedere.

Tra l'altro con la manopolona si puo' anche regolare la temperatura del getto.

Il pulsantone rosa, per le femminucce, aziona il medesimo meccanismo ma stavolta la direzione di puntamento è un po' piu' al centro.

Il pulsantone giallo aziona un getto d'aria, anche questo di temperatura regolabile, per asciugare.

Ci sono poi un sacco di altri pulsanti, alcuni dei quali non li ho nemmeno provati, meglio non fidarsi troppo della tecnologia in certi casi:)



Bene ragazzi, dopo questa chicca finale posso dire di avervi detto quasi tutto.

Ci vediamo presto, mi siete mancati.

Sayonara!!!!


mercoledì 12 dicembre 2007

Goodbye party



Mercoledi’ 12 Dicembre 2007

Oggi ho concluso il mio periodo lavorativo qui in Japan.

Domani infatti saranno tutti via per un meeting e io ne approfitto per l’ultimo giretto around.

Mi han chiesto di fare una presentazione tecnica sul lavoro svolto, che includesse però alla fine anche alcune delle foto scattate qui in Japan (che siano piu’ interessanti del mio lavoro?)

La presentazione è andata bene, solo uno si è addormentato e cmq non russava.

Al termine abbiam scattato la foto di gruppo davanti all’istituto.





Questa invece la mia postazione.

In basso sulla sinistra potete scorgere il cassetto (smontato, non ci stavo con le gambine).






E questa invece è la postazione di Mirco.





Come forse già saprete, si fermerà qui in Japan ancora un po’ per finire l’esperimento.

Nel caso passasse in lab anche la notte della Vigilia provvederemo dall’Italia a spedirgli un DHL con tanti buoni anolini fumanti.


Questa sera poi tutti al nostro Goodbye party.

E’ andato molto bene, nonostante ci siam seduti a tavola già alle 6.15 del pomeriggio.

Buon cibo, tante belle birrette e a mezzanotte già di ritorno!


martedì 11 dicembre 2007

Cena japanese: meat




Una delle vere sorprese del Japan è stato l'ottimo cibo.

Forse erroneamente pensavo a una nazione dove non mangiassero molto bene e cmq solo riso e pesce crudo.

Niente di meno corretto.

Il cibo è veramente di qualità elevata, pare che Tokyo sia la città al mondo con piu' stelle della guida Michelin.

E oltre al pesce, anche la carne è ottima.

Ecco per esempio gli spiedini, chiamati yakitori.

In realtà il termine yakitori si riferisce a spiedini di carne bianca (pollo) ma tipicamente i ristoranti li abbinano con spiedini di verdure, carne di manzo e di porku.

Doveste passare da queste parti, ve li consiglio alla grande.





Altra specialità locale sono l'accoppiata sukiyaki e shabu-shabu.

In entrambi i casi si tratta di sottili fettine di tenerissima carne di manzo.

Vengono cucinati tipo Bourgignon, al centro del tavolo.

In un caso (non ricordo quale:) la carne viene cotta immersa in un brodino molto light.

Nell'altro la carne è cotta quasi alla piastra, con solo un leggero strato di salsa di soia sul fondo del tegamino.

In entrambi i casi vengono poi aggiunte un sacco di verdure e anche il mitico tofu (quei cubetti biancastri sulla destra).

Come dicevo la qualità della carne è eccellente, ma se non fosse per le verdure si morirebbe di fame..





Prima di chiudere vi mostro questo piatto esposto nella vetrina di un ristorante.

L'obiettivo è ovviamente attirare clienti, in questo caso noi ci siamo spaventati:)

A parte la curiosità per queste riproduzioni, tutti i piatti (quelli reali) sono sempre presentati in modo spettacolare, sembran opere d'arte.




domenica 9 dicembre 2007

Tokyo - Roppongi



Domenica 9 dicembre 07.

Visito l'ennesima zona di Tokyo, Roppongi (si legge Ropponghi).

E con questa esaurisco l'elenco di zone di Tokyo che la Lonely suggerisce di vedere.

Roppongi è il quartiere piu' frequentato dagli occidentali, se ne vedono davvero parecchi in giro.

E' famoso per le numerose attrattive notturne, ristoranti e locali.


C'è anche pero' una famosa attrazione prettamente turistica: la torre di Tokyo.

E' la riproduzione dela Torre Eiffel di Paris.

Di colore differente e.. tre metri piu' alta:)





Pero' devo dire che mi era piaciuta piu' l'originale, se non altro perche' almeno sistemata in un ampio parco e non in mezzo alle case come questa (non si riesce nemmeno a fotografare per intero).

Roppongi non offre altro, se non come dicevo locali e ristoranti.

Ecco il Rock cafè, dove ordino un'ottima bistecchina.





E finalemente anche le porzioni sono adeguate:)


sabato 8 dicembre 2007

Tokyo - Ikebukuro



Sabato 8 dicembre 07.

Ultimo weekend in Japan, e anche stavolta Mirco mi abbandona preferendo il lab.

Visito un'altra zona di Tokyo, Ikebukuro.

Qui ad Ikebukuro, hanno un po' di manie di grandezza.

C'è uno dei grattacieli piu' alti dell'Asia (sulla dx).

C'è anche l'autosalone piu' grande del mondo (sulla sx).




Il grattacielo non era particolarmente entusiasmante dal punto di vista architettonico.

L'autosalone (della Toyota) invece non era male, esponeva anche la F1 di Trulli.


Ci sono anche due fra i grandi magazzini piu' grandi del mondo.

Si trovano ai lati della stazione della Metro.

Visito Seibu, è alto 'solo' otto piani, ma il palazzo è lunghissimo: all'ultimo piano, quello dei ristoranti, ce ne sono 50.

A proposito, per una quindicina di euri, pranzo con questo bel piattino di sushi.

Davvero ottimo, e bellissimo da vedere.





Proseguo la visita al museo d'arte, particolarmente famoso per..

..la scala mobile piu' lunga del mondo.





Ah dimenticavo, qui a Ikebukuro c'è anche un Bowling abbastanza grande.

Non so se sia il piu' grande del mondo, ma è multipiano e in totale ha 100 (!) piste.


E a proposito di bowling, complimentoni alla neo campionessa Cnitu!

e anche al redattore dei commenti post-gara, mi han fatto troppo ridere:)


giovedì 6 dicembre 2007

Japanese people



Si sa i japponesi sono un po' diversi da noi, aspetto fisico, modo di vivere, vestirsi.

In questo periodo li ho osservati parecchio, ed è forse l'aspetto del Japan che ancora oggi piu' mi incuriosisce.

Avrei voluto scattare loro un sacco di foto, primi piani, atteggiamenti per noi curiosi, ma non è stato possibile.

Qualcosa pero' vi posso far vedere.

Purtroppo non ho ancora fotografato il rientro serale dal lavoro in metropolitana: tutti in completo e camicia bianca e in assoluto religioso silenzio.


Pero' sempre in metro ne ho 'rubata' una piuttosto rappresentativa di un rientro domenicale, orario circa le 22.

Sorry, la foto non è molto nitida, ma giusto per darvi l'idea.





Da sinistra:

1) impiegato che rientra dopo una lunga domenica di lavoro fino a tardi (e chissà da quanto non ha un giorno libero).
Si rilassa, come tanti qui in metro, giocando e ascoltando musica col cellulare.

2) 40enne in libera uscita, un po' messo male.
Si è addormentato, come capita a tantissimi in metro (me incluso e una volta sono arrivato lungo).
Assumono sempre posizioni incredibili. Ogni volta ci chiediamo come facciano a non cadere piantandosi di testa sul pavimento.

3) distinta signora anziana con mascherina sul viso.
All'inizio pensavamo mangiassero pesante e si dessero fastidio da soli col proprio alito al topo morto, ma non è cosi'.
Hanno l'influenza e per rispetto nei confronti del prossimo cercano di non spargere microbi in giro.
Son troppo avanti.

4) ragazza con un bel mazzo di fiori.
Ci è capitato di vederle abbastanza spesso, a volte pero' avevano fiori che sembravano crisantemi:)



Ecco invece un bel trio di ragazzotte spensierate che fanno uno spuntino al parco.

Come quasi tutte indossano gonne o pantaloni corti.

In generale son tutte sempre sorridenti, trasmettono serenita'.





Per finire vi mostro picture di simpatica bimba in abiti tradizionali:





martedì 4 dicembre 2007

Tokyo - Ueno



Domenica 2 Dicembre 07

Il lonely weekend prosegue con visita ad un ennesimo quartiere di Tokyo, Ueno.

Ueno è una zona molto tranquilla, una grossa isola pedonale con molto verde, una bella fontana e diversi musei interessanti.



Notate i colori delle foglie, un sacco di jappi le fotografavano da tutte le angolazioni possibili.

A Ueno c'è anche lo zoo, mi piacerebbe entrare, ma i panda sono esposti solo al venerdi' e gli Gnu li ho già visti in settembre allo zoo di Berlino.


Davanti al museo di scienze naturali è esposta una balenottera di dimensioni reali.

Se la ingrandite noterete che e' un po' inquietante.




Passo a fianco ad un Luna Park con giostrine per bambini.

Sono esattamente identiche alle nostre.

Ci sono anche un paio di piccoli templi e una bella pagoda a 5 piani.





Chiudo con l'ultima foto, un laghetto con tante piante acquatiche di cui ignoro nome e tipo.




A dire il vero erano un po' messe male, ma si tratta pur sempre di un paesaggio desueto.


lunedì 3 dicembre 2007

Tokyo - Shibuya



1 dicembre 2007, sabato.

Incredibile, è gia' passato anche Novembre e non ce ne siamo praticamente accorti.

e anche questo fine mese non ho firmato il foglio presenze:)


Mirco-san questo weekend mi abbandona.

Il suo 'collega' giapponese è sparito dalla circolazione.

Sta facendo tutto da solo, ma è cosi' entusiasta del lavoro che non riesce proprio a farne a meno.

Ha cosi' deciso di continuare in lab anche tutto il sabato e tutta la domenica (ma non tutti i giorni rimane in lab oltre la mezzanotte).

E poi dicono che i japponesi lavorano tanto..


Ha tutta la mia solidarietà (si dice cosi' in questi casi giusto?)

tuttavia non lo seguo.


Il venerdi', nonostante la prevista assenza di Mirco, avevo cmq organizzato un piano ambizioso per il sabato: sveglia alle 8 e visita a tre zone distinte di Tokyo.

Apro gli occhi a mezzogiorno.

Dopo colazione+pranzo abbondanti parto un po' appesantito alla volta di Tokyo, zona Shibuya, l'unica che visitero' quel giorno.


Shibuya è un altro quartiere tipico di come uno si immagina Tokyo: tutto luci e grandi magazzini.



Niente di particolarmente emozionante, ma fa sempre una certa impressione vedere migliaia di japponesini che si accalcano sul marciapiede per poi partire come un orda di Unni appena scatta il verde.

domenica 2 dicembre 2007

Cena japanese: soba



Vi ho già raccontato del tofu, un ricavato del latte di soia.

Stavolta vi descrivo un altro piatto tipico japanese: i soba.

Si tratta di una specie di spaghetti, di grano saraceno.

Non ho idea di come sia il grano saraceno, ma ricorda un po' la pasta integrale.


Appena scolati vengono immediatamente raffreddati e serviti (quindi freddi) su un vassoio di bambu' all'interno di un tegame.

Talvolta, come nel caso della foto sotto, son serviti con in cima qualche piccola alga.





Li assaggiamo incuriositi.

Non sono male, ma non hanno molto sapore e cosi' freddi non entusiasmano.

Infatti la cameriera ci sta' guardando e ride.


Ci spiega a gesti che vanno intinti nella ciotola a fianco (per capirci dove ho piantato i bastoncini).

Contiene un brodino caldo di verdure e altre cose misteriose.

Basta intingerli un attimo e diventano subito caldi e molto saporiti, davvero ottimi.


Come secondo abbiamo ordinato una cotoletta di maiale o, come lo chiamano qui, porku:)

Viene servita con quella pastella fritta intorno, ma nonostante l'apperenza e il terribile ketchup non è pesante da digerire.


Il pasto si completa con l'immancabile scodella di riso accompagnata da diversi ciottolini di verdure.

Il tutto è costato circa 12 euro a testa, incredibile!



Li abbiamo anche mangiati un'altra volta.





Sì, meglio la nostra pasta, ma non sono male.


Ora inizia Dr. House, bye!

venerdì 30 novembre 2007

Casette tradizionali di Shirakawago



Domenica 25 Nov, ultimo giorno della gitona.

Ci addentriamo nell'entroterra japanese.

Le Alpi sono vicine e il panorama è molto bello.

Scesi dalla corriera, dobbiamo attraversare questo bel ponte, traballa un po' ma ci fidiamo, siamo in Japan.





Ed ecco la meta del nostro viaggio.

Siamo in un paese-museo di 30 casette datate 2-300 anni fa.

Sono in legno con tetto di paglia, bambu' e corde





Alcune sono tuttora abitate
..e infatti hanno condizionatore e antenna satellitare:)


Quello che piu' ci incuriosisce è l'interno.

Ecco quello della casa del (ricco) capo del villaggio.





La signora in primo piano non è la moglie, ma solo una distinta signora japanese in gita turistica (e un po' sorpresa dal flash)

Come vedete il mobilio era piuttosto.. essenziale.

Pero' le decorazioni alle pareti e il tatami in terra di assoluto pregio.


Questo invece l'interno di un'altra abitazione datata meta' 800





Accendevano il fuoco al centro della stanza.

Ma non avevano canne fumarie come nei nostri camini.

Anzi, quel piano di legno sospeso serviva proprio ad evitare che eventuali fiammate raggiungessero il soffitto, ma cosi' il fumo si spargeva ovunque..

In una casetta poco lontano l'avevano acceso a scopo dimostrativo.

Dopo 4 secondi dentro, avevamo già i polmoni come la marmitta dell'Agila.

Ed infine ecco il soffitto.

E chissà che lavorata prepararlo..




La tre giorni si conclude con un altro lungo (ma almeno senza sorprese) viaggio di ritorno.

Abbiamo visto paesi di pesacatori e di contadini e persino paesi tipici dei tempi passati.

Abbiamo esplorato un Giappone diverso, non cosi' avanzato e industrializzato.

Tuttavia cemento e turisti stanno arrivando anche qui, anzi, l'impressione è che ormai siano arrivati..

giovedì 29 novembre 2007

Penisola di Noto-Hanto



Dopo il lungo viaggio del giovedì e la rilassante giornata al mare del venerdì, sabato 24 siamo di nuovo in formissima.

Partiamo presto alla volta di Noto-Hanto, penisola sul Mar del Giappone.

La zona si presenta ancora ricca di vegetazione, con pochissime abitazioni.

La modernità che caratterizza tutto il Japan sembra non esser arrivata fin qui.


Raggiungiamo Wajima, cittadina principale della penisola, in realtà poco piu' di un paesello di pescatori.

Ecco il porto.

Come vedete la zona è piuttosto povera e le barche non sono esattamente gli yachts di Portofino..







Sfortunatamente non siamo arrivati in tempo per il tradizionale mercato del pesce del mattino.

E' gestito dalle mogli dei pescatori, delle simpatiche vecchine.

Ne riusciamo a scorgere una mentre torna verso casa.

Altezza stimata: 105 cm, una top model.





La costa è molto frastagliata, l'acqua limpidissima.

Se il giorno prima sembrava di essere sulle spiagge vicino le Apuane, stavolta sembra di esser dalle parti di Castiglioncello.

Guardate cosa hanno ricavato, con l'aiuto di un po' di cemento, da una serie di scogli e anfratti naturali.





Eh sì, è proprio una piscina.

E' collegata al mare, con tanto di scaletta e numeri sulle corsie.

Come sono ingegnosi questi japponesi


martedì 27 novembre 2007

Mar del Giappone



Venerdi' 23 Novembre 07, Toyama.

Dopo il lungo viaggio della notte precedente, il venerdi' abbiamo la stessa vitalità di Amin.

Ci alziamo relativamente presto per sfruttare al meglio le (poche) ore di sole.


Un tram super tecnologico ci porta nei pressi del porto e della spiaggia.

La zona del porto, come previsto non si rivela particolarmente entusiasmente, in alcune zone ricorda Marina di Pisa.

La spiaggia invece è decisamente piu' bella, ampia e con alle spalle le vicine alpi giapponesi (si chiaman cosi' veramente).

Hanno vette anche sui 3000m già abbondantemente innevate, ma un po' di foschia le copre leggermente.

Il contrasto con la spiaggia e il mare del Giappone rende il paesaggio piuttosto interassante, ma tutto sommato non troppo diverso dalle nostre spiaggie sotto le Apuane.






Dopo una bella passeggiata rilassante rientriamo in città e subito una curiosità.

Guardate questa con attenzione:





Su quasi tutte le strade, al centro della carreggiata e spesso anche sui marciapiedi, hanno piazzato spruzzini immagino per lavare le strade.

Kilometri e kilometri di tubi sotto l'asfalto con dispositivi ogni metro(!) per creare pozzanghere ovunque.

Incredibile, ma quanti soldi hanno da buttare?


La tranquilla giornata prosegue con una visita al castello.





E' stato completamente ricostruito dopo la 2a guerra mondiale.

La città infatti era stata leggermente danneggiata dai bombardamenti.

Le bombe ne avevano distrutto solo il.. 99.5%.

..e secondo me il rimanente 0.5 l'han tirato giu' subito dopo i vicini di casa invidiosi.


lunedì 26 novembre 2007

Un lungo viaggio



Giovedi' 22 Novembre 07.

Lasciamo l'ufficio per i tre giorni di gitona.

Unico problema è l'influenza che ha colpito Mirco, dall'aspetto sembra abbia febbre alta, ma eroicamente decide di partire ugualmente.

L'itinerario prevede uno spostamento in treno di circa 200km fino a un lago al centro del Japan.
Pernottamento e venerdi' al Lago; successivo trasferimento di altri 200km verso la costa opposta per il sabato e domenica.

Tutto organizzato, Mirco si è occupato dell'hotel al lago, io di quello sulla costa.


Treno in perfetto orario, come previsto scendiamo a Maibara, nei pressi del Lago. Sono le 23.

Saliamo su un treno locale che ci porta nel paesello a fianco, Hicone, dove abbiam l'hotel.

Raggiunto Hicone prendiamo un taxi, l'hotel e' a 3km dalla stazione.

Il tassista rimane sorpreso dalla destinazione, ci chiede conferma 3 volte ma noi annuiamo tranquilli.

Iniziamo a chiacchierare piacevolmente, non ci accorgiamo che il taxi procede spedito ed entra in una specie di autostrada.


I primi dubbi sorgono quando iniziano a non vedersi piu' case e palazzi (ed è la prima volta che ci capita in Giappone)

Consultiamo per sicurezza la mappa, intanto il taxi prosegue spedito lungo una strada deserta...

Ebbene sì.

Sarà stata l'influenza, sarà stata la giapponesina del tavolo ottico a fianco a distrarlo, ma Mirco ha prenotato da un'altra parte!

Il nostro hotel infatti è sì a 3km dalla stazione ma non di Hicone dove eravamo, bensì di Otsu, paesello dall'altra parte del lago.

..e quel paesello è ancora lontanissimo.


Scendiamo alla stazione ferroviaria piu' vicina e salutiamo con un conto da 50 euro il tassista (che trattiene le risate a fatica).


Ore 0.10, ci rivolgiamo al capostazione che risponde:
"Otsu? Ooooooooohhhhh no train".

L'unico treno che ferma in quella sperduta stazione è un locale che ci riporta indietro a Hicone (per l'equivalente di 2 euro contro i 50 in taxi..)


A Hicone la stazione è piu' grande, confidiamo che da lì partano treni per Otsu (e l'hotel).

Ore 0.20, ci rivolgiamo al capostazione di Hicone che risponde:
"Otsu? Ooooooooohhhhh no train".


Cerchiamo un alloggio a Hicone:

Primo hotel:
"Ohhhhhhhh, sorry, full"

Secondo hotel:
"Oooooooooohhhhhhhhhhhhhh, sorry, full"

Terzo e ultimo hotel di Hicone:
"Aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh, sorry, full"

Sono le 0.45.

Cominciamo a pensare di dover dormire su una panchina, ma c'è freschino e Mirco ha l'influenza..


Consultiamo l'orario ferroviario.

C'è un locale verso Maibara (stazione di nostro arrivo al lago) da cui parte un successivo interregionale direzione la costa opposta (dove saremmo dovuti andare il sabato).


E per fortuna, riusciamo a prenderli entrambi al volo.


Eccoci alle 4.30 di mattina alla stazione di Toyama (sulla costa), in formissima.





Per fortuna, nonostante il nostro arrivo anticipato, l'hotel a Toyama ci accoglie senza problemi e alle 5.20 siamo già a letto.

PS: avrei anche un paio di foto scattate a vicenda mentre dormivamo in treno, ma meglio non pubblicarle :)

mercoledì 21 novembre 2007

Nikko (2)



Passati indenni la pagoda, entriamo nell'area del santuario dove sono concentrati la maggior parte dei templi.

Stavolta riusciamo a cogliere notevoli differenze rispetto ai templi visti finora.

Lo stile infatti è originario dell'antica Cina: niente piu' soluzioni semplici e sobrie ma decorazioni e colori vivaci, talvolta eccessivi, ma di sicuro impatto.

Inoltre i templi e le sale sono molto ravvicinati fra loro, quasi attaccati, e non c'è il solito giardino curatissimo a separarli.

Eccone un esempio:





Qui sotto forse riuscite a notare meglio le decorazioni.

In particolare provate a ingrandire l'immagine al centro.





Raffigura un animale che dovrebbe esser un elefante.

Non è che la somiglianza sia perfetta, ma c'è un motivo: lo scultore dell'epoca non ne aveva mai visto uno.


Di fronte anche la celebre raffigurazione delle tre scimmiette (ripresa anche da una recente trasmissione sulla Rai della Ventura).





Indicano "Non sento, non parlo, non vedo"

Vi chiederete cosa ci fanno tre scimmiette mafiose a Nikko.

In realtà la leggenda narra che fossero a guardia del santuario e, in particolare, incaricate di evitare che il chiacchiericcio dei visitatori alla tomba interrompesse il sonno dello Shogun.

Il valoroso Tokugawa infatti, oltre che buono era anche di compagnia: parlava solo di cose che conosceva oppure preferiva guardare lo scorrere del fiume.


Visitiamo altri templi, alcuni davvero magnifici, avrei un sacco di altre foto da farvi vedere..


..ma ora vi devo salutare, domani mattina sveglia presto che poi in serata ci sfrattano ancora dalla guest house.

Purtroppo ci tocca andare per altre 3 notti in hotel:)

Già che dovevamo spostarci, abbiam pensato di prenotare nella parte interna del Japan fino alla costa opposta, quella piu' tradizionale e meno contaminata dalla cultura moderna.


Il tutto pero' è da confermare, Mirco ha preso l'influenza (per forza, non si copre!)

Con la scusa del rimedio della nonna, ho anche cercato di guarirlo col Brandy, ma non ne ha voluto sapere. L'ho dovuto bere tutto io:)

martedì 20 novembre 2007

Nikko (1)



Sabato 17 Novembre '07

E' una bella giornata di sole, e per la prima volta il freddo si fa sentire.

Partiamo prestissimo (considerando che è sabato).

Partenza assolutamente perfetta: sbagliamo una fermata alla metropolitana, perdiamo il treno, aspettiamo 1h e 30m in stazione e finalmente prendiamo un bel treno direzione Nikko, un bel treno ..locale!

Per guadagnare tempo ci eravamo anche organizzati con due tramezzini da mangiare in treno.

Erano buonissimi, quando ne ho buttato un pezzo ai piccioni, me l'hanno rilanciato indietro.


Ma parliamo di Nikko, che il buon Kitayama ci ha ripetuto piu' volte 'you can't miss'.


Mukashi mukashi..

(che vuol dire c'era una volta..)

..un sacerdote buddista di nome Shodo che attorno all'800 vi fondo' un eremo.

L'eremo divenne subito un famoso centro di formazione per monaci.

Attorno al 1600, Nikko fu poi scelto dallo shogun dell'epoca, un tale Iemitsu Tokugawa, come sede di un santuario in memoria del valoroso nonno Ieyasu Tokugawa.

Il valoroso Ieyasu aveva infatti sconfitto tutti i rivali e conquistato il controllo dell'intero Japan.

Ieyasu era tuttavia un uomo buono.

Per esempio, aveva anche fatto uccidere moglie e un figlio perchè in quel momento la perdita dei familiari poteva risultare politicamente vantaggiosa.

Antichi manoscritti riportano i commenti dei giapponesi dell'epoca: "stikatzu!"


Il santuario fu costruito senza badare a spese, con il preciso scopo di impressionare i visitatori.

E devo dire che ha raggiunto l'obiettivo.

All'ingresso subito un giardino niente male.

Siamo fortunati, in questo periodo dell'anno le foglie assumono colori bellissimi.

Al solito forse la foto non rende giustizia, ma e' veramente uno spettacolo magnifico.





Entriamo nel primo dei templi che compongono l'intero santuario.

Contiene tre statue enormi dipinte di un sobrio color oro.

Purtroppo non era consentito fotografarle, ma eccole recuperate da internet:





La prima statua raffigura la dea Kannon, una delle principali divinità buddiste .

Kannon è la dea della pietà e della compassione ed ha la peculiarità di possedere mille braccia.

Pare che il nome della Dea derivi da una antico rito di fratellanza giapponese che talvolta, se gestito con poca moderazione, poteva consentire di vedere anche cose strane o multiple..

La visita al santuario prosegue, passiamo a fianco di una bella pagoda a 5 piani.

La guida dice che è costruita senza fondamenta e con un sistema di pendoli interno che, oscillando opportunamente in caso di terremoto, le conferiscono la necessaria stabilità.

Notevole. Cmq ci teniamo a distanza di sicurezza.

...

lunedì 19 novembre 2007

Tokyo dall'alto..



Eccoci di ritorno da un altro bel weekend, sabato a Nikko e domenica a girovagare per Tokyo.

Oggi vi faccio vedere qualche foto del giretto a Tokyo, piu' precisamente nella zona dei grattacieli di Shinjuku.

Shinjuku l'avevamo già visitato by night, con luci e people in ogni angolo.

Stavolta lo visitiamo in un giorno non lavorativo, tarda mattinata.

La stazione è sempre affollata, ma per le strade la tranquillità è da tempio Zen.


La guida suggerisce di salire al 45esimo piano (quasi in cima) di questo grattacielo chiamato "Metropolitan Government Offices"





Cronometriamo la salita in ascensore: due minuti, ma senza il minimo 'strappo', sembra di esser fermi.


Quando le porte si aprono quasi corriamo verso le vetrate (pulitissime) ad ammirare il panorama.

Provate a ingrandire le due immagini sotto.

Non so se guardando dalle vostre finestre vi capita di vedere:





Dal lato opposto(!) invece si vede questo:




Incredibile, case e palazzi in ogni direzione.

Nelle giornate piu' limpide si vede bene anche il Fuji, ma oggi non siamo abbastanza fortunati.

Guardando in basso invece si 'vede' un mercatino dell'usato:





Scendiamo e visitiamo l'adiacente NS Building, noto per il suo atrio di base 1600 mq e altezza 120m.

Che si presenta cosi':





Notate anche l'albero di Natale (e in sottofondo c'era Pavarotti).

Qui in realtà nessuno è cattolico, ma alberi addobbati son comparsi ovunque nell'ultima settimana.

Notate anche quel ponte interno sospeso là in alto: è a 110m di altezza!

A proposito, è al piano dei ristoranti, dove abbiam pranzato con ottimi spaghetti alle melanzane:)



Come vi dicevo, qui son maniaci nel mettere orologi ovunque.

Per finire quindi vi presento questo modello pratico e tascabile di 29m di lunghezza.

(e il fotografo lì sotto è Mirco!)





sabato 17 novembre 2007

Il grande Buddha di Kamakura



La giornata a Kamakura prosegue con una bella passeggiata immersi nella natura.

Le nuvole sono scomparse e decidiamo di avventurarci lungo un sentiero suggerito dalla guida che collega il tempio appena visitato al monumento piu’ famoso della città, il Daibutsu, ossia il grande Buddha.

Il sentiero si rivela piuttosto insidioso, la pioggia del giorno prima l’ha reso particolarmente scivoloso.

Ma noi siamo attrezzati, almeno quanto Messner prima di una scalata agli ottomila.

Entrambi per esempio indossiamo eleganti Stonefly della festa, l’ideale per attraversare un bosco.

Ecco Mirco impegnato a non sporcarsi.





Dopo circa un oretta e mezza raggiungiamo finalmente la destinazione.

Il grande Buddha è davvero grande, piu’ di 11 metri di altezza per 850 tonnellate.

Scopriamo che anticamente era custodito all’interno di una sala (non certo piccola) poi spazzata via da uno tsunami a fine 1400.

Attorno alla statua del Buddha anche qualche spettacolo tradizionale e qualche bancarella di prodotti tipici.

Notiamo anche una bandiera italiana e una scritta “agli italiani caffè gratis”

Ci avviciniamo incuriositi.

Conosciamo Salvatore, da otto anni in Japan come insegnante di italiano.

Ci offre il caffè poi ci presenta la moglie japanese e le figliolette di 3 e 5 anni che stan vendendo caldarroste.

Come si puo’ evitare di acquistarle dopo che mi ha offerto il caffe?

Lo salutiamo, il caffè era imbevibile, le quattro caldarroste buttate immediatamente nel bidone, e per comprarle gli abbiam anche lasciato l’equivalente di tre euro.

Siamo tuttavia soddisfatti: gli italiani riescono a farsi valere fregando tutti (italiani compresi) anche a 9000 km dall’Italia :)

Ed eccolo, questo è il grande Buddha.





E’ consentita anche la visita all’interno della statua.

Entriamo subito, e ne valeva la pena: sembra di esser dentro una lattina di coca-cola ma con 6000 japponesi che ti spingono per vedere non si sa bene cosa.

Fuggiamo immediatamente anche perché lo stomaco reclama.


Mangiamo una discreta bistecchina in un locale tedesco vicino alla spiaggia.

E’ gestito da una anziana coppia di ex-SS, assolutamente affabili e cordiali.


Qualche nuvoletta si ripresenta minacciosa, ma per fortuna il tempo terra’ fino a sera.

E guardate quanti surfisti in attesa dell’onda.





Anch’io vorrei una bella Honda, ma questa è un’altra storia.


giovedì 15 novembre 2007

Gita a Kamakura



Domenica 11 Novembre 07.

Rispetto al piovoso sabato, il tempo è migliorato.

Qualche nuvoletta maligna persiste, ma si puo' tentare la gita a Kamakura.

Kamakura è un località molto caratteristica a nemmeno un'oretta di treno dalla stazione centrale di Tokyo.


La storia narra che attorno all'anno 1100 si scateno' una furibonda lotta per il potere in Japan che vide soccombere la famiglia Minamoto a favore dei Taira.

La famiglia sconfitta fu sterminata, tutta, tranne un piccolo marmocchietto che riusci' casualmente a salvarsi.

Il piccolo superstite Minamoto, crebbe sano, robusto e bello dentro.

Potrà forse sembrarvi sorprendente, ma pare rosicasse parecchio per la fine subita dai familiari.

Si attivo' per instaurare una fitta serie di amicizie importanti, ottenne anche l'appoggio di una potente famiglia della prefettura di Ceppaloni-Hanto e un bel finanziamento da un progetto FIRB.

Alla fine riusci' a sconfiggere la famiglia Taira e a riconquistare il potere.

Stabili' il suo quartier generale proprio a Kamakura.

Pare l'abbia scelta per le sue notevoli difese naturali: mare su un lato e montagne dall'altro.

In realtà questo è proprio un bel posticino, ha avuto buon occhio il giovane Minamoto.

Kamakura divenne cosi' la capitale del Japan per piu' di un secolo.

Si costruirono templi e statue e ancora oggi è una delle mete piu' rinomate della nazione.


La nostra visita inizia da un paio di templi nella periferia della cittadina.

Il primo non presenta caratteristiche particolari rispetto a quelli di Kyoto, ma anche stavolta la visita si rivela piacevole e rilassante.

Ecco un tipico sentiero che collega alcuni templi minori situati sul pendio della collina.





In primo piano c'è un big bambù utilizzato per impedire l'accesso ad un antico ponticello in pietra.

Notate le dimensioni, poco a fianco c'era una foresta intera di bambù enormi, molto bella.

Sembrava di essere all'interno del celebre e indimenticato capolavoro cinematografico (che tutti voi ricordate) del maestro Zhang Yimou "La foresta dei pugnali volanti".


Questo invece lo scorcio di un interno, niente di impressive, ma nemmeno blutto.



Prima di pranzo visitiamo un secondo tempio

Eccomi a fianco di una piccola statua del Budda.




E non fate gli sciocchini, il Budda è quello a sinistra.